Le avventure di Tabu Soro

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16 luglio 2019 Figueira Cascais 100mn

2020-09-01 14:40

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Figuera da Foz, Cascais, Lisboa, Isla da Berlenga,

16 luglio 2019 Figueira Cascais 100mn

Partenza mattiniera: ci aspetta una tappa da 100mn ed è tornato il vento. Inesorabilmente da nord (che per noi vuol dire poppa piena) attorno a 18-25 nodi con il mare dalla medesima direzione, sempre bello formato, che ci preclude la possibilità di un bordeggiare di poppa. Tra ridurre la velocità issando la trinchetta e divenendo più soggetti all’ effetto straorzante delle onde e mantenere il genoa pieno con il solito filo di motore e mantenere un buon assetto ed una buona velocità, optiamo per quest’ ultima soluzione e siamo premiati: punte di 11.7-11.8 nodi! Siamo sempre circondati da cielo nuvoloso con un po’ di foschia, ma almeno filiamo! Passiamo tra Cabo Carvoeiro e l’ Isla da Berlenga dove, complice la risalita del fondale (in poche miglia passa da una profondità di 2500 metri a 70) e l’ effetto Venturi, rinforzano vento e mare: pensiamo per un momento ad entrare a Peniche, ma il vento tiene, noi voliamo e la sera arriviamo a Cascais, fumandoci 100mn in poco meno di 11 ore. Capitaneria, ormeggio, doccia e ci fiondiamo in centro senza accontentarci dei locali del marina, speranzosi nella mondanità del luogo, ma le cucine chiudono tutte alle 23… mangiucchiamo comunque qualcosa e facciamo due passi per annusare l’ ambiente. Esploreremo meglio domani!!


Cascais ha un marina magnificamente organizzato e modaiolo: da servizi per la nautica alle boutique di arredamento e moda, passando ovviamente da bar e ristoranti! Altrettanto turistico il paese che comunque trasmette una bella sensazione di vacanza (…sarà che avevamo proprio bisogno di un po’ di riposo?!). Gita al mercato ortofrutticolo locale con scoperta di varietà mai viste. Memori da un viaggio di molti anni fa della cataplana (piatto locale a base di patate, pomodoro, peperoni, pesce e frutti di mare) cerchiamo inutilmente la pentola bivalve tipica: si trova solo più in acciaio inossidabile, sicuramente più pratica, ma infinitamente meno romantica… la cercheremo su internet una volta a casa, peccato! Cenetta e poi a nanna: domani andiamo a Lisboa perché arriva, finalmente, Lorenzo.


Al mattino trenino (40 minuti lungo la costa, vedendo sfilare la torre di Belem, il ponte 25 de Abril ed il monumento delle scoperte a Vasco de Gama!) e poi due brevi tratti in metro di pochi minuti e siamo in aeroporto. Lorenzo ci raggiunge, taxi fino a Cascais vista l’ ora tarda con passeggiata serale nel centro e lungo i bastioni per tornare al marina.


Dopo il giorno consacrato al tagliando del motore e prova in mare, con l’ aiuto dei tecnici Volvo e del dealer italiano di Autoprop ( Sig. Cova di Sigmadrive) definiamo che è probabilmente un po’ troppo grande l’ elica per il tipo di carena (piuttosto piatta) della barca. Il Sig. Cova ci propone di spedirne una nuova nei prossimi giorni, ma le nostre tappe sono poco prevedibili e preferiamo rimandare a termine trasferimento. Nel frattempo la sostituiremo con la bipala standard che abbiamo tenuto di riserva. Il giorno dopo, finalmente riusciamo a visitare Lisboa. Dopo l’ immancabile trenino, ci proiettiamo in Placa do Comercio: abbiamo la sensazione di avere finalmente caldo… anzi, persino un po’ troppo. Non ci siamo più abituati: camminiamo rasente ai muri per sfruttare la poca ombra. Scopriamo i Pasteis de Belem (pasta sfoglia farcita di crema: peso specifico del plutonio) e che i vigili del fuoco si chiamano bomberos. Visto il poco tempo disponibile (come le cerate il fil rouge della vacanza), optiamo per uno dei molti tuktuk: Ape Piaggio convertita a trasporto dei turisti, rigorosamente aperta e variamente decorate, che con manovre spericolate ci porta nei luoghi scenograficamente più suggestivi della città (Monsanto, Miradouro Santa Luzia, Cattedrale). Domani si riparte!



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