Al mattino con il tender andiamo a fare un po’ di spesa. Il marina è piuttosto frequentato e gli uffici ricordano Cape Cod e le casette dei dipinti di Hopper. A ridosso del porto, un solo supermercato, ma abbastanza fornito, ed una pescheria/gastronomia, dove “catturiamo” un bel pagaro da un chilo e mezzo che parcheggiamo in frigo, in attesa che il forno, questa sera, lo riporti in vita! Si salpa non appena torniamo in barca: la tappa è piuttosto lunga, anche se il vento non dovrebbe mancare nella seconda metà del pomeriggio. Resta un po’ di onda residua da SE e piano piano il vento aumenta anche se sempre di poppa piena: non possiamo far altro che fare un bordo lungo verso il largo ed un secondo a chiudere su Capo Coda Cavallo. Pensavamo di fare rada a Porto Brandinchi viste le previsioni di vento da NW, ma con questa onda la rada di Capo Coda Cavallo è sicuramente più ridossata. Piano piano il vento gira, restando debole e, dopo una serie di “buoni”, ci troviamo praticamente a far rotta diretta sul waypoint: una bella fortuna! …la paghiamo immediatamente, perché la rada prevista è estremamente affollata (anche barche di grandi dimensioni) e dobbiamo cambiare destinazione. Mentre navighiamo scartando una rada dopo l’altra per l’affollamento, a ridosso di Molara un bel delfino viene a salutarci per poi scomparire immediatamente. Puntiamo su Porto Taverna (Cala Girgolu) e dopo aver esplorato la parte SW e NW, optiamo per la parte S: il fondo è buono (non dappertutto), le spiagge ed i locali sono lontani, le barche in rada non sono troppe e sono ben distanziate. … condizioni ideali per festeggiare degnamente il nostro pagaro! Con Anna e Ale divaghiamo su storie di navigazione, avventure e regate, considerazioni tecniche ed aggiornamenti di attrezzatura… si fa tardi, come spesso capita davanti al mirto ed ai dolcetti sardi!